La riapertura della Cerchia

Fossa internaQuella che era un tempo chiamata “Fossa Interna” e che oggi è quella circonvallazione interna nota come “Cerchia dei Navigli” , fu definitivamente chiusa e sotterrata nel 1929. La principale causa di questa scelta è da ricercarsi in motivi igienici in quanto la stessa era diventata un collettore fognario a cielo aperto per la mancanza di una vera rete fognaria che sarà completata solo successivamente. Ciò comportava pertanto miasmi insopportabili, soprattutto durante il periodo estivo e per le attività di pulizia ( a carico dei frontisti) e pericoli di infezione per la cittadinanza. Ma vi furono anche altre cause: il treno aveva ormai sostituito il trasporto su acqua sia per velocità che che per costi, ma anche le nuove idee artistiche come ad esempio quelle dei Futuristi di Marinetti mal sopportavano il Naviglio preferendogli ampi boulevard per far correre trionfalmente le nuove automobili (… il movimento futurista lanciò la sfida al chiaro di luna specchiato nel Naviglio…). Si riportano qui di seguito alcuni link utili di approfondimento mentre più avanti è riportato un articolo che tratta i motivi concreti che hanno convinto molti sull’opportunità della riapertura della “Fossa Interna” un po’ nella scia di quanto accaduto a Parigi con il “Canal Saint Martin”.

IL 22 febbraio 2017 a Palazzo Marino il Sindaco Sala ha dato l’avvio ai lavori del “Comitato Scientifico con funzione consultiva, quale organismo di supporto all’Assessore alla Mobilità e Ambiente, all’Urbanistica Verde e Agricoltura e ai Lavori Pubblici e Casa, per coordinare le attività di analisi e di progetto necessarie ad avviare attività più specifiche finalizzate a definire le attività propedeutiche, la programmazione e realizzazione delle fasi di lavoro e delle opere, nonché a seguire lo sviluppo della progettazione preliminare della connessione idraulica necessaria per consentire l’attuazione del progetto generale di riapertura dei navigli milanesi per fasi temporali successive”.  Il Comitato Scientifico è coordinato dal Prof. Antonello Boatti del Politecnico di Milano ed è composto dai seguenti membri: Ing. Manuela Antonelli, Ing. Marco Broglia, Ing. Maurizio Brown, Arch. Andrea Cassone, Prof. Ing. Claudio Gandolfi, Prof. Arch. Giorgio Goggi, Arch. Marco Prusicki, Prof. Renzo Rosso, Dott. Guido Rosti, Prof.ssa Laura Scesi, Prof. Stefano Sibilla. E’ l’avvio di un cammino che porterà alla definizione precisa dei possibili contorni tecnici, ambientali ed economici di una riapertura ragionata della fossa interna dei Navigli da proporre concretamente alla Città attraverso un percorso di condivisione coi cittadini attraverso incontri e dibattiti da tenersi in sedi situate nelle zone maggiormente interessate al progetto.

In coda sono qui esposti alcuni documenti tecnici specifici nonchè articoli, video e commenti apparsi sulla stampa milanese in merito al tema della chiusura e possibile riapertura dei Navigli.

 

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05 ottobre 2017

IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA IL PROGRAMMA PER LA RIAPERTURA DEI NAVIGLI MILANESI

Il 5 ottobre 2017  si registra un evento estremamente importante sulla strada della riapertura dei Navigli, infatti il Consiglio comunale ha votato  due ordini del giorno presentati dalla maggioranza.

Il primo che impegna il Comune ed effettuare una consultazione cittadina sul tema del progetto di riapertura della cerchia interna, firmato  dal capogruppo del Pd Filippo Barberis, è stato approvato a maggioranza, con 26 voti a favore compreso quello del sindaco Beppe Sala e 11 voti contrari dal centrodestra, M5S e Basilio Rizzo di Milano in Comune.

(Purtroppo nei giorni scorsi il Ministero non ha autorizzato l’accorpamento di un eventuale quesito referendario con le elezioni politiche del 4 marzo e pertanto dovranno essere individuate altre procedure previste dal regolamento comunale per consultare i cittadini milanesi su questa tematica)

Il secondo ordine del giorno approvato, sempre a firma Pd, “valuta positivamente le linee progettuali per la riapertura dei Navigli presentate nel luglio 2017”. Tale secondo o.d.g è stato approvato con 27 voti a favore della maggioranza, 4 astenuti e la non partecipazione al voto del centrodestra. 

A seguito di ciò il percorso ora prevede la realizzazione di un progetto definitivo, comprensivo anche della stima dei costi,  da presentare alla città nelle sedi opportune perchè tutti i cittadini possano essere informati compiutamente sui complessivi aspetti tecnico/finanziari, sull’impatto del progetto sulla città e possano quindi valutare il progetto con la massima informazione possibile.


 

ARTICOLI E COMMENTI APPARSI SULLA STAMPA MILANESE

SUL TEMA DELLA RIAPERTURA NAVIGLI

7 febbraio 2012 – Corriere della Sera – Claudio Schirinzi

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8 febbraio 2012 – Corriere della Sera – Paola D’Amico

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26 febbraio 2012 Corriere della Sera – Giacomo Properzj

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22 marzo 2012 – Corriere della Sera – Marco Romano

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18 aprile 2012 – Il Giornale

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18 novembre 2012 – Corriere della Sera – Elisabetta Soglio

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3 maggio 2013 – Corriere della Sera – Rossella Verga

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17 settembre 2014 – Corriere della Sera

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14 dicembre 2014 – Corriere della Sera – Giampiero Rossi

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12 maggio 2015 – Corriere della Sera – Empio Malara

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Aprile 2016 – Il Giornale dell’Ingegnere

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19 settembre 2016 – Repubblica

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19  settembre 2016 – Repubblica

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21 febbraio 2017 – Corriere della sera

Corriere Sala sulla riapertura 20_02_2017


MILANO TODAY04 APRILE 2017Milano, approvata la mozione per riaprire i Navigli: è arrivato l’ok di regione LombardiaApprovata la mozione per riaprire i Navigli a Milano | Il progettoUn primo, ma fondamentale, via libera. L’inizio della strada verso un tavolo che vedrà seduti insieme comune e regione per rendere possibile il progetto di riaprire i Navigli a Milano.Martedì pomeriggio, il consiglio regionale della Lombardia ha approvato la mozione del vicepresidente Fabrizio Cecchetti, esponente della Lega Nord, che impegna la giunta – recita il testo – a “promuovere un protocollo di intesa tra la regione Lombardia e il comune di Milano che contenga come punto essenziale la dichiarazione congiunta di voler realizzare la riapertura dei Navigli in Milano e predisponga una proposta che possa diventare l’oggetto della promozione di un accordo di programma tra gli Enti interessati volto a realizzare la riapertura dei Navigli quale opera strategica Regionale.”Tradotto: regione e comune dovranno lavorare insieme affinché i Navigili vengano riaperti.“Oggi – il commento di un Cecchetti visibilmente soddisfatto – abbiamo fatto un grande passo per il futuro di Milano e della Lombardia. Per la prima volta il comune e la regione si sederanno a un tavolo per definire le modalità per riaprire il sistema dei navigli lombardi e arrivare alla sottoscrizione di un accordo di programma.”“Riaprire completamente il sistema navigli – ha spiegato Cecchetti – è la vera sfida per tutti i cittadini milanesi e lombardi. Realizzare un progetto del genere vuol dire infatti disegnare la Milano del futuro, rivedendo il traffico e creando nuovi spazi in città, ma significa soprattutto più turismo e nuove opportunità di lavoro per migliaia di persone. Insomma un’occasione unica per fare Milano ancora più bella e per creare posti di lavoro.”“Oggi – ha concluso Cecchetti – la politica lombarda ha dato prova di grande lungimiranza, ora occorre continuare questo percorso che farà spiccare il volo a Milano e alla Lombardia  intera”.Il percorso è lungo, difficile, ma non impossibile. Perché la “controparte”, il sindaco Beppe Sala, ha già mostrato di non essere affatto contrario all’idea di riaprire i Navigli.Il primo cittadino ne aveva fatto un punto cardine del suo programma elettorale e a giugno 2016 aveva presentato un progetto concreto per la riapertura dei Navigli – che ricalca uno studio di fattibilità del Politecnico – che prevede quattro tratte distinte, non necessariamente da realizzare nello stesso momento.Le quattro tratte, insieme, farebbero connettere il centro con la periferia attraverso la Martesana, “scoprendola” in via Melchiorre Gioia. I i lavori per la realizzazione dell’opera costerebbero circa quattrocento milioni di euro e lo stesso sindaco aveva spiegato che i soldi si potevano in parte reperire attraverso i fondi europei destinati alla sostenibilità urbana.Poi, a settembre 2016, Sala aveva rilanciato l’argomento promettendo un referendum vincolante entro il 2017. Un’idea, quella della consultazione, che era stata poi riproposta a febbraio scorso.Questa volta, il tempo sembra essere davvero arrivato. 


Corriere della sera 

05 Aprile 2017

 Riaprire i Navigli: passa in consiglio regionale la mozione della Lega

Il vice presidente Cecchetti: «Abbiamo l’occasione di disegnare la Milano del futuro e di collegare il sistema di vie d’acqua più grande d’Europa che porterà turismo e lavoro in tutta la Lombardia»

di Redazione Milano online«Milano riapra i suoi Navigli. Il «sogno» del sindaco Beppe Sala, annunciato già durante la sua campagna elettorale e da lui rilanciato nei giorni scorsi al forum «Urban Waterways» di Chicago, è stato ripreso dal Consiglio regionale, che ha approvato una mozione presentata dal Vice Presidente Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) e da Stefano Bruno Galli (Lista Maroni), con la quale si impegna il Presidente Roberto Maroni e la Giunta regionale a promuovere un Protocollo d’intesa tra Regione Lombardia e Comune di Milano che punti ad avere, attraverso poi un successivo accordo di programma tra gli enti interessati, la riaperture delle vie d’acque dei Navigli Lombardi. Il documento evidenzia che l’opera deve essere definita «strategica» e che tale intervento – che interessa una rete complessiva di canali per 140 chilometri – ha importanti valenze identitarie e culturali.«Turismo e lavoro»«La riapertura dei Navigli – ha detto il Vice Presidente Cecchetti – è un progetto bello, porta lavoro e rilancia l’economia. Abbiamo l’occasione di disegnare la Milano del futuro e di collegare il sistema di vie d’acqua più grande d’Europa che porterà turismo e lavoro in tutta la Lombardia. Non sprechiamo questa opportunità». «C’è già – ha ricordato Stefano Bruno Galli – un progetto di fattibilità del Politecnico. Riaprire i Navigli è scritto nella storia di Milano perché Milano è una città d’acqua dunque valorizza un aspetto culturale e architettonico della città e della nostra Regione». La mozione è stata approvata con 59 voti favorevoli. Astenuto il Movimento 5 Stelle: per la Consigliere Paola Macchi «il progetto ha la sua valenza ma in questo momento ci sono altre opere prioritarie che Milano attende».


Repubblica.it: il quotidiano online con tutte le notizie in tempo reale.20 aprile 2017ILARIA CARRAChi lo sostiene, ed è la maggioranza, ne sottolinea i vari benefici: rifornirebbe la Darsena di acqua pulita e anche il sistema irriguo locale, in particolare le campagne a Sud di Milano. E ancora: il collegamento idraulico sotterraneo che crea dibattito potrebbe servire per riscaldare la città con le pompe di calore e aiutare a contenere la falda che sale. C’è però chi teme che quel grosso tubo da costruire come prima cosa sotto il tracciato dei Navigli da far poi riaffiorare potrebbe segnare in realtà la fine del “grande sogno”: la tubazione permetterebbe riaperture programmate di tratti degli antichi Navigli e dunque il timore è che poi ci si fermi qui anziché proseguire nel più ambizioso disegno di riscoperta totale e navigabilità dei canali. È il tema che anima il comitato scientifico tecnico nominato dalla giunta Sala per trasformare in progetto esecutivo la promessa elettorale di riaprire i Navigli. E sarà su quel piano che i milanesi saranno chiamati a esprimersi in una consultazione «entro al fine del 2017» come annunciato dal sindaco.La connessione idraulica sotterranea è l’oggetto che ha catalizzato il lavoro dei tecnici nei primi due incontri sul progetto dei 7,7 chilometri di Navigli riscoperti che con dieci conche e 43 ponti collegherebbero la Martesana alla Darsena; 400 milioni la stima dei costi anche se per molti esperti è sommaria e troppo alta. In attesa di trattare poi un altro tema, quello legato agli impatti che la riapertura dei canali avranno sulla mobilità cittadina. Nel comitato c’è un fronte di chi spererebbe di poter anticipare i tempi: «Sarebbe interessante mettere in atto in anticipo rispetto alla fine del progetto un sistema di moderazione del traffico ( traffic calming) lungo la Cerchia dei Navigli — propone il coordinatore del comitato, l’architetto Antonello Boatti — un sistema di zone 30 e di provvedimenti che elimini il traffico di scorrimento lungo la circonvallazione». Un’idea su cui la giunta è perplessa: «L’area è già gravata dai cantieri del metrò 4 — dice l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli —. In questo momento non sono allo studio altri interventi sulla Cerchia». Ma la proposta piace molto all’anima più verde della maggioranza: «La riapertura dei Navigli è la vera opera pubblica per cui Milano andrà n Europa e preparare il terreno con il traffic calming è la cosa migliore così la gente si abitua — dice il presidente commissione Mobilità, Carlo Monguzzi, Pd —. Ci sono difficoltà, lo capisco, ma è il momento per osare».Il tema della mobilità verrà affrontato a maggio, nel prossimo incontro. Intanto i tecnici di Mm stanno mettendo a punto un progetto preliminare sulla tubazione sotterranea, ritenuta «prodromica all’apertura dei Navigli — dice Boatti — anche se va fatta in modo che sia utile anche dopo». La tubazione, 27 milioni di costo, sarebbe il primo passaggio per la riapertura dei Navigli: si unirebbero i cantieri a quelli di M4, per creare meno disagi. Oggi, l’acqua (pulita) della Martesana si mescola a quella (meno pulita) del Seveso: i due corsi procedono lungo i Bastioni verso Porta Romana e San Donato per poi buttarsi nel Lambro. Il progetto del “tubo” servirà a separare Martesana e Seveso tra via Gioia e via Chiarissimi e a riportare il canale lungo il percorso storico della “fossa interna”. E avrà altre funzioni. Fungendo da serbatoio, permetterebbe di portare l’acqua in superficie in alcuni punti mirati, come nelle conche dell’Incoronata e Viarenna: «Ma così si rischia di non fare il progetto vero che è un’altra cosa — avverte Roberto Biscardini, presidente dell’associazione Riaprire i Navigli — è importante invece che tutto il piano venga fatto, ora che anche la Regione si è impegnata a promuovere un protocollo d’intesa ».


Corriere Della Sera 22/06/2017


La Repubblica 22/06/2017

Repubblica.it  Milano

Riaprire i Navigli a Milano, esperti al lavoro in vista del referendum: un canale sotterraneo e traffico rallentato

Più di 7 km di canali con 10 conche e 43 ponti collegherebbero la Martesana alla Darsena. Allo studio il tracciato d’acqua con gli interventi per anticipare il maxi piano

di ILARIA CARRA

Chi lo sostiene, ed è la maggioranza, ne sottolinea i vari benefici: rifornirebbe la Darsena di acqua pulita e anche il sistema irriguo locale, in particolare le campagne a Sud di Milano. E ancora: il collegamento idraulico sotterraneo che crea dibattito potrebbe servire per riscaldare la città con le pompe di calore e aiutare a contenere la falda che sale. C’è però chi teme che quel grosso tubo da costruire come prima cosa sotto il tracciato dei Navigli da far poi riaffiorare potrebbe segnare in realtà la fine del “grande sogno”: la tubazione permetterebbe riaperture programmate di tratti degli antichi Navigli e dunque il timore è che poi ci si fermi qui anziché proseguire nel più ambizioso disegno di riscoperta totale e navigabilità dei canali.
È il tema che anima il comitato scientifico tecnico nominato dalla giunta Sala per trasformare in progetto esecutivo la promessa elettorale di riaprire i Navigli. E sarà su quel piano che i milanesi saranno chiamati a esprimersi in una consultazione “entro al fine del 2017” come annunciato dal sindaco.

La connessione idraulica sotterranea è l’oggetto che ha catalizzato il lavoro dei tecnici nei primi due incontri sul progetto dei 7,7 chilometri di Navigli riscoperti che con dieci conche e 43 ponti collegherebbero la Martesana alla Darsena; 400 milioni la stima dei costi anche se per molti esperti è sommaria e troppo alta. In attesa di trattare poi un altro tema, quello legato agli impatti che la riapertura dei canali avranno sulla mobilità cittadina. Nel comitato c’è un fronte di chi spererebbe di poter anticipare i tempi: “Sarebbe interessante mettere in atto in anticipo rispetto alla fine del progetto un sistema di moderazione del traffico (traffic calming) lungo la Cerchia dei Navigli – propone il coordinatore del comitato, l’architetto Antonello Boatti – un sistema di zone 30 e di provvedimenti che elimini il traffico di scorrimento lungo la circonvallazione”.

Un’idea su cui la giunta è perplessa: “L’area è già gravata dai cantieri del metrò 4 – dice l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli – in questo momento non sono allo studio altri interventi sulla Cerchia”. Ma la proposta piace molto all’anima più verde della maggioranza: “La riapertura dei Navigli è la vera opera pubblica per cui Milano andrà n Europa e preparare il terreno con il traffic calming è la cosa migliore così la gente si abitua – dice il presidente commissione Mobilità, Carlo Monguzzi, Pd – ci sono difficoltà, lo capisco, ma è il momento per osare”.
Il tema della mobilità verrà affrontato a maggio, nel prossimo incontro. Intanto i tecnici di Mm stanno mettendo a punto un progetto preliminare sulla tubazione sotterranea, ritenuta “prodromica all’apertura dei Navigli – dice Boatti – anche se va fatta in modo che sia utile anche dopo”. La tubazione, 27 milioni di costo, sarebbe il primo passaggio per la riapertura dei Navigli: si unirebbero i cantieri a quelli di M4, per creare meno disagi. Oggi, l’acqua (pulita) della Martesana si mescola a quella (meno pulita) del Seveso: i due corsi procedono lungo i Bastioni verso Porta Romana e San Donato per poi buttarsi nel Lambro. Il progetto del “tubo” servirà a separare Martesana e Seveso tra via Gioia e via Chiarissimi e a riportare il canale lungo il percorso storico della “fossa interna”.
E avrà  altre funzioni. Fungendo da serbatoio, permetterebbe di portare l’acqua in superficie in alcuni punti mirati, come nelle conche dell’Incoronata e Viarenna: “Ma così si rischia di non fare il progetto vero che è un’altra cosa – avverte Roberto Biscardini, presidente dell’associazione Riaprire i Navigli – è importante invece che tutto il piano venga fatto, ora che anche la Regione si è impegnata a promuovere un protocollo d’intesa”.


Corriere della Sera 26/07/2017

Riapertura Navigli, Sala: entro il 2022 i primi due chilometri di canali

L’acqua tornerà in cinque tratti: via Melchiorre Gioia, Conca dell’Incoronata-San Marco, Sforza-Policlinico, piazza Vetra e conca di Viarenna. L’obiettivo è di arrivare ad aprire integralmente la cerchia di 7,7 km …leggi tutto


Rapubblica 26/07/2017

Milano è pronta a riaprire i Navigli, primi due chilometri entro 2022: in forse il referendum

Il sindaco presenta il progetto: “Lavori tra circa un anno. Obiettivo è la riapertura totale”. La fase iniziale costerà 150 milioni. Per quanto riguarda la consultazione dei milanesi, ora si parla di “un dibattito pubblico” …Leggi tutto

Corriere della Sera 06 ottobre 2017


Corriere della Sera 23 dicembre 2017