Verso Milano 2030

 

 

Verso Milano 2030

Guido Rosti Cesàri

Marzo 2018

Nel suo libro “Milano, il secolo delle città” il Sindaco Sala rivendica con grande orgoglio meneghino le grandissime sfide superate da Milano in passato, la guerra, la ricostruzione, il boom industriale, gli anni di piombo, fino ad arrivare al successo di EXPO 2015 che lo ha visto quale importantissimo protagonista e attore principale di una riuscita non certo scontata e addirittura inattesa da molte incredule Cassandre più o meno scettiche.

Analizza poi il grande abbrivio che Milano sta vivendo da tale evento in termini di visitatori, richiamo di investimenti, immagine positiva della città, vivibilità, etc. ma sottolinea che questo grande successo non può durare in eterno e soprattutto non si alimenta da solo, ma deve essere sostenuto e gestito con giudizio e capacità affinchè l’onda lunga, così benefica per la città, duri per un periodo di tempo più lungo possibile.

Nella parte finale disegna poi quello che per lui significa l’evoluzione della città verso il traguardo che pone nel 20301 quando le grandi trasformazioni urbane, già avviate e da avviare, saranno concluse in chiave di sviluppo sostenibile e Milano avrà un aspetto nuovo, efficiente e di grande vivibilità in linea (ed anche oltre  speriamo) con le più avanzate capitali europee.

Mi ha colpito nel finale del volume una bella frase che sintetizza la sua visione della città futura e che collima pienamente con l’immagine che mi piacerebbe possano vedere e vivere i nostri figli, eccola:

“… Milano 2030 sarà dunque una città molto diversa dall’attuale. Una città dove si incontreranno il fiume verde degli ex scali ferroviari e quello delle acque emergenti dai Navigli. Una città dove sarà ancora più bello abitare. Una Città dall’aria pulita dove sarà possibile vivere in pace e in salute…”

Per immaginare tale scenario, credo da tutti auspicato, ho voluto sintetizzare in una mappa semplificata tutti i principali mutamenti, già realizzati, in corso di definizione ed in prospettiva che si stanno realizzando nella città, tutti attraversati e legati da un “fil-bleu” rappresentato dai Navigli esistenti (Grande, Pavese e Darsena) e da quelli da riaprire (Martesana, Fossa interna).

L’immagine che ne deriva e che vi propongo qui di seguito, a mio parere, anche se estremamente semplificata ed indicativa, riesce bene a rappresentare la dimensione di quello che potrà essere questo grande scenario della “Nuova Milano verde e azzurra”.

Verso Milano 2030

1) il 2030 è l’anno in cui secondo i recenti accordi internazionali di Parigi si dovrà raggiungere la diminuzione del 40% dell’immissione di CO2 in atmosfera.