Recensioni

 02 febbraio 2018

Carissimo Guido, ho letto il primo dei tuoi racconti. Il giudizio che più teme chi intraprende questa avventura e che il lettore si sia annoiato o che abbia letto per cortesia nei  confronti dello scrittore (mi pare che a fine libro tu sostieni proprio qualcosa in proposito), mi preme innanzitutto  rassicurarti su questo aspetto. La storia è avvincente e per una persona che non scrive per mestiere ti faccio sinceri complimenti per come hai costruito l’intreccio degli avvenimenti, riuscendo a tenere alta l’attenzione fino alle ultime pagine. Nel mio caso è stato un piacevolissimo appuntamento serale. Sono contenta di poter continuare con gli altri due libri questa lettura originale, intrigante, ricca di riferimenti storici e letterari, ambientata tra passato e presente, in una città che sto iniziando a conoscere. Mi hai suscitato molte curiosità su personaggi, storia e luoghi e mi hai comunicato il tuo amore per la città, il che contribuisce a farmi desiderare di conoscerla sempre più.

Imma

22 gennaio 2018

Caro Guido, la settimana scorsa sono stato da solo in Salento e ho potuto leggere il tuo bel libro tutto d’un fiato. Per quel che conta il mio giudizio, il libro mi è parso non solo interessante e istruttivo ma anche molto godibile: caratteristiche che raramente convivono in una pubblicazione. Un risultato che va attribuito in buona parte, io credo, alla scelta di un congegno narrativo efficace, la cui intrinseca complessità è stata risolta con consumata maestria. Confesso che nel mio caso gioca un pregiudizio positivo, nel senso che mi piacciono i libri che utilizzano la forma del romanzo per raccontare una personalità o un’epoca storica o ancora per descrivere un territorio. In questo caso l’intreccio gioca addirittura su tre piani di lettura, ma questo non causa frammentarietà e salti logici, come ci si potrebbe aspettare, anzi: lo scritto è avvincente e scorrevole dalla prima all’ultima riga, ma anche elegante, il che non guasta. 

Roberto

21 agosto 2016

Caro Rosti, ho appena finito di leggere il tuo romanzo “Il segreto dell’acqua fallata” e desidero subito farti i miei complimenti perché hai scritto un libro veramente molto bello, pieno di personaggi affascinanti e ricco di fantastiche e imprevedibili evoluzioni. Insomma un gran bel lavoro del quale ho apprezzato non solo l’ambientazione, con le tante notazioni storiche che contiene,  ma anche il continuo passare da un tempo andato al nostro presente, con Milano, il Naviglio e Maria Teresa che fa da scenario – pretesto per una storia molto singolare e avvincente e scritta con grande senso del ritmo e della suspence. Forse qualcuno obietterà, lo ricordi tu stesso, alla troppa ammirazione con cui tratti Maria Teresa, ma comunque sia, il libro ha il pregio di ricordare le tante riforme introdotte a Milano durante il suo lungo (quasi 40 anni) periodo regnante.E poi il finale, geniale, che tra il fantastico ed il misterico (la presenza di Federigo ed il nome) ci fa intravedere una speranza di come i fatti della nostra vita siano parte di un disegno superiore che trascende la realtà storica per affermare un nostro bisogno di sperare che oltre al caso ben altre forze governano il mondo. Un libro veramente affascinante  e che, a mio avviso,  andrebbe pubblicizzato e fatto conoscere al grande pubblico. Per adesso ancora tanti complimenti per il tuo ottimo  lavoro. A presto

Gianfranco

gennaio 2015 .

Carissimo Guido Cosa dire… l’ho finito in una giornata! Mi è piaciuto moltissimo, specialmente la sorpresa alla fine… a dire la verità me la ero un po’ aspettata ma non c’è niente di meglio come la conferma dei propri sospetti! L’unica critica che posso farle è che è troppo corto! Mi sarebbe piaciuto che fosse stato un po’ più lungo portandomi a passeggio in quelle strade di Milano che conoscevo così bene quando ero bambino. Grazie infinite per aver risvegliato cosi tante memorie. 

Guglielmo

giugno 2013 .

Guido Rosti Cesari geologo, funzionario pubblico, dedica la sua vita ad arricchire le sue conoscenze, già ampie, storiche, letterarie, urbanistiche, di Milano. Con una passione per Maria Teresa d’Austria che aveva una visione alta di sviluppo dei suoi territori, compreso il Lombardo/Veneto, ma alla sua morte, nel 1780, il figlio avvierà una politica completamente coloniale. A allora Rosti si inventa un giallo per omaggiare l’amata imperatrice. Una giovane laureata nel 1999 decide di ristrutturare un appartamento del padre in via Cappuccio, zona scic di Milano, prezioso per il giardino annesso. Occorre abbattere un muro e qui compare una cassetta con documenti del ‘700 che avviano la caccia a un tesoro voluta da un notaio fedelissimo dell’imperatrice. Sarà di chi produrrà una documentazione pubblica adeguata dei meriti dell’amata Maria Teresa.  La seconda tappa: altri documenti alla Conca Fallata di via Chiesa Rossa, nel 1999 in abbandono , poi risistemata con una centralina elettrica, ma ancora oggi trascurata.  Terza tappa: un notaio vedendo pubblicazioni adeguate consegnerà il tesoro.  Un finale complicato, con molte morti, eredi del passato, ancora pieni di odio e addirittura un colpo di fantasy finale (alla Murakami). Insomma il giallo è complesso, ma quanto amore e cura nell’opera, citazioni storiche di Milano, letterarie all’apertura dei capitoli dal panta Rei di Eraclito a Manzoni, a Carlo Porta. Grafica ricchissima con un ritratto (dell’amatissima) e della Milano dell’epoca (secondo amore).  

Angelo .

Dopo il Segreto dell’acqua fallata tutto speso sui fasti di Maria Teresa, in questo secondo romanzo Rosti va alla ricerca delle tracce celtiche a Milano, dal nome della città ai siti religiosi oggi inglobati in alcune chiese. Efficace sempre nel disvelare la ricchezza storica della città, si appassiona alle vicende di un professore di storia che vuole vendicare la morte del figlio suicida per bancarotta. Bancarotta causata da un finanziere senza scrupoli accompagnato da soci equivoci: un assessore, un professore abortista in proprio, un avvocato. Per inquinare le acque ripristina nei suoi delitti rituali celtici. Ma la coppia di sposini di via Cappuccio e il simpatico commissario Murgia sono avversari di qualità. Alla fine per il professore c’è comprensione, alla Simenon, data anche la lentezza della giustizia italiana e la non-certezza della pena. C’è anche un finalino paranormale, come nel Segreto del acqua fallata, ma questo è una caratteristica dell’autore. 

Angelo

Buongiorno, Guido! Mi scusi se la apostrofo così informalmente e non la chiamo dottor o signor Rosti, come dovrei, ma la lettura di un libro, crea, inevitabilmente, una “intimità” rispettosa e discreta tra lettore ed autore. Del resto qualche ora insieme la si passa. Scrivere, seppur di vicende fantasiose, è parlare un po’ di sé e, anche questo, rafforza la conoscenza. Lo scorso 19 marzo, solo due giorni dopo il mio compleanno, la mia amica Laura ed io siamo uscite dalla sua casa di via Solari con un ricco e succoso bottino: ben tre libri a testa, per di più autografati.  Quale miglior regalo avrei potuto farmi? Lo confesso, sono rimasti in bella mostra nella mia cabina armadio e, finalmente, dieci giorni fa è arrivato il loro momento.  In men che non si dica ho già letto i primi due. Una tale voracità si commenta da sola. Il terzo ed ultimo libro, “I frati dell’acqua e la porta del cielo” è qua sul divano mentre le scrivo. Lascerò che mi prenda per mano e mi conduca, di nuovo, attraverso l’incanto della nostra città e le nuove avventure dei nostri personaggi. Strana ed inedita la sensazione che i suoi libri mi danno: mi sento un po’ protagonista e un po’ lettrice, forse a causa della familiarità dei luoghi e dei sentimenti dei personaggi. La ringrazio per la piacevolezza che le sue pagine mi han regalato e sempre più fiera di appartenere a questa città magnifica e, tuttavia, misconosciuta e poco amata. Che sia una serata di pensieri leggeri! 

Francesca

Tra delizia, sorpresa e gratitudine ho ultimato anche il suo terzo libro ripercorrendo, di pagina in pagina, quella campagna dignitosa e composta, interrotta, qua e là, da magiche ed antiche architetture di abbazie familiari. Erano gli anni dell’adolescenza, fatti di incoscienza, di incontenibile gioia, di amori non confessati e, tuttavia, cullati, di mezze frasi e sottointesi innocenti. Frequentavo un liceo rigorosamente femminile, perfettamente equidistante dal San Carlo e dal Leone XIII. Le amicizie si consolidavano e gli amori sbocciavano all’uscita di scuola, quando si indugiava in piazzale Tommaseo, appollaiati sui motorini, ignorando i morsi della fame, i compiti da fare e la preoccupazione di chi a casa non ti vedeva arrivare. Il culmine della libertà erano i sabati di primavera quando si disertavano festicciole e cinema e dalle cantine comparivano le biciclette. La compagnia, in quell’occasione, si riuniva compatta e si pedalava in quella campagna generosa, da lei così ben descritta, senza pensare all’ingegno e al lavoro di chi l’aveva resa così unica. Le abbazie erano la nostra meta ma, ahimè, senza mai soffermarci, senza alzare lo sguardo, senza prenderci il tempo di entrare un momento, sempre in corsa verso chissà dove. In quei luoghi non son mai più tornata fino a quando la sua fluida capacità narrativa mi ha guidato oltre quelle soglie mai varcate, per corridoi, chiostri, biblioteche e cripte a respirare storia e leggenda, in un susseguirsi di vicende avvincenti e in uno spiegarsi di sentimenti vividi e delicati. E poi il lago, quella costa “magra”, dove una porzione della mia giovinezza resterà impressa per sempre. Grazie, Guido, mille volte grazie per quest’altra avventura, per l’accurata ricerca storica, per il merito reso a questa nostra terra e per l’amore e la riconoscenza assolutamente condivisi. E grazie, anche, per aver lasciato traboccare il cuore. Speravo, proprio, che Murgia non andasse in pensione…. 

Francesca Recensioni su “Il segreto dell’acqua fallata” 15 marzo 2011

Carissimo Guido, inevitabili impicci e molte uscite serali hanno purtroppo rallentato la lettura del tuo libro che mi è piaciuto moltissimo: mi ha intrigato la trama così coinvolgente nei suoi intrecci e nel ritmo, ma anche le citazioni, che mi deviavano in voli pindarici piacevolissimi, i dati e le curiosità storiche (credo che andrò a leggermi una biografia di Maria Teresa) e geografiche (tra l’altro mi hai riportata ai Navigli della mia adolescenza e hai concluso con un accenno a Vimercate che è proprio qui dietro l’angolo). Soprattutto ho ritrovato te, fra le righe, con tutto il tuo irrefrenabile entusiasmo, la carica degli anni del liceo che il tempo non ti ha proprio consumato. Se non ho capito male quando ci siamo visti dicevi di essere di nuovo all’opera e spero sia così. La capacità l’hai dimostrata e l’esperienza, dopo l’opera prima, ti suggerirà orizzonti più ampi e profondi, che allora non hai esplorato. Ti rinnovo i complimenti e gli auguri e mi permetto anche un affettuosissimo abbraccio! 

Fulvia 3 ottobre 2007

Il segreto dell’acqua fallata è un piccolo romanzo storico, molto ben documentato, che ripercorre in chiave contemporanea, con una storia dei giorni nostri, la ricerca di una milano nascosta, fatta di segreti e di abbondanza di canali e acqua di falda ma soprattutto di segreti da scoprire. L’autore è un ingegnere di fama, un tecnico puro, ma che ha anche fantasia nel colorare il romanzo di momenti di passione e di entusiasmo direi quasi giovanile. La trama, quella della ricerca del tesoro, appassiona, con invenzioni e rebus divertenti, che spezzano il difficile ritmo tra l’analisi storica e il racconto romanzesco, che, talvolta rende il ritmo di lettura più complesso. Forse al lieto fine, un po’ banale, avremmo preferito un rilancio, un secondo episodio, un salto nel vuoto… Chissa se ci sara’ un nuovo segreto! 

Theo 31 agosto 2006

One of the things I did this summer was read several books, but by far the most interesting happened to be by an Italian called Guido Rosti Cesàri. This writer, who has also written a number of technical publications, and works, I believe in the water industry, could not find a publisher here in Italy and so decided to publish his book himself. I, for one, am very glad he did for his book is a gem. The book is in many ways a veiled tribute to Maria Teresa of Hapsburg who was the wife of Austrian Emperor Francis I. Maria Teresa was made the Duchess of Milan and, for some unknown reason, became quite attached to the city devoting considerable time and effort to the development of its administration and infrastructure. Her influence on the development of Milan is somewhat disputed as I understand, and she seems to have had both support and criticism from the city’s populous, contemporary and present, with regard to the lasting benefits or otherwise of her contributions. The book’s author is clearly one of her fans (He confirmed this today – see below) and believes that her contribution to the success of the city has been understated by historians. That said, the book is a complete work of fiction which neatly mixes events from the past with contemporary happenings. The locations mentioned in the book centre around the city’s now depleted canal system that used to provide Milan with an effective commercial infrastructure and they are, for the most part, real. This, I think, adds to the charm of the story, especially if you know a little about Milan, although even if you don’t, you may find the story quite fascinating and quite believable. In extremely simple terms, and without giving too much away, this book is a sort of thriller which jumps about in time and involves an interesting treasure hunt initiated by one of Maria Teresa’s contemporary Italian Milanese supporters who wanted the Austrian ruler’ s contribution to the development of the city to be positively acknowledged. Does he achieve this? I’m not telling – you’ll just have to read the book! Il segreto dell’acqua fallata (The secret of the flawed waterway) contains some interesting twists and mixes in a little romance at the same time. I would thoroughly recommend it to anyone – as long as they can read Italian because, alas, it has not been translated into any other languages, although I might be tempted into having a go, although translating a whole book is something I have never attempted before and I not that sure I would be up to it. There is also the fact that a reader may need to have some knowledge of Milan to obtain the most from it which may limit the book’s appeal outside of Italy. My other half has bought nine copies of the tome and the story of how she came across it is quite interesting as it all started with a lunch in a nice place with an odd name the Carlsberg Ol bar (Bastioni di Porta Nuova 9/11 – Near a bar called ‘Speak Easy’). This bar, which does good food by the way (We’ve been back and shall return), just happens to be located right next to an unused section of one of Milan’s canal network and whilst chatting away we came up with the idea of opening an art gallery in the disused portion of the canal. Being quite fired up with what we both thought was a fascinating idea, my other half did some research on the Internet and came across the author’s web site here. She liked the sound of the book and fired off a mail to the author who replied. She met him a few days later and came away with five copies of his book at 5 euros a piece. Incidentally, we decided that the art gallery idea could not get off the ground in view of the discovery of the tight control maintained over the remaining bits and pieces of the canals by a Milan organisation and the possibility that the section that interested us may well flood when it rains… I actually met the author today actually after my other half decided to meet up with him in order to buy some more copies. A very nice chap, I have to say, and we would have taken him up on his offer of an aperitif had it not been for our mpaging little three year old tornado. The author is in the process of working on a revised edition of the book (We have a copy of the draft!) which develops some of the characters and adds some more information. I suggested that the book may make a fine television series or even a film and Mr Cesàri replied that I was not the first to have made the suggestion. He was very happy to have heard our views as I think we may have been some of the few readers who came from outside the circle of his family and friends. Apparently to get a book published here the writer needs to commit to purchasing around a 1000 copies his or herself, which sounds a bit much and probably stifles a lot of young talent too I imagine. 

Alex 27 ottobre 2006

E’ la prima volta che scrivo ad uno scrittore… Non ci avevo mai pensato e sono molto contenta di farlo. E di farle sapere che il suo libro mi è piaciuto moltissimo, il finale mi ha persino commosso. Così quando ho raccontato alla carissima amica che me lo aveva consigliato, mi ha suggerito di scriverle come aveva fatto lei prima di me. Anch’io come lei amo Milano. Sono milanese d’adozione ma vivo in questa città dall’età di 8 mesi. Ormai dopo quarant’anni posso sentirmi un po’ milanese? Conosco molto bene i luoghi da lei descritti. Vivo in fondo alla via Chiesa Rossa, quindi percorro la conca fallata almeno 2 volte al giorno e le posso garantire che ora la guardo con occhi diversi. Non solo, scoprire che Maria Teresa fosse una tal donna è stata la vera sorpresa. Non la conoscevo e non ne sapevo nulla se quello che ci hanno propinato “a spizzichi e bocconi” a scuola. E’stata geniale per l’epoca, peccato solo che si conosca così poco di lei. Del libro ho apprezzato anche il passaggio da un’epoca all’altra, senza tuttavia perdere il filo del discorso, come invece spesso capita. A mia volta ho prestato il libro alla mia collega milanese doc incuriosita dalle mie “uscite” tipo Schighera e a ufo. Ha letto il libro durante il viaggio da Roma a Milano, peccato che a Bologna lo avesse già finito!!!! E’ inutile dire che è piaciuto anche a lei. La miscela storia-mistero-attualità è stata vincente, per questo ci tenevo a scriverle e farle i complimenti. Grazie. Un saluto. 

Miriam 4 agosto 2006

Gentile dottor Rosti, ho letto il suo libro in un giorno tutto d’un fiato: è proprio ben congegnato, non si può abbandoare la lettura fino alla fine, che devo dire. mi è piaciuta molto, con questa figura evanescente e piena di mistero (forse un po’ fantasiosa, ma davvero d’effetto). Devo concordare con chi preferirebbe vedere la pubblicazione di una seconda edizione con dei doverosi approfondimenti: sembra che la struttura molto ben congegnata non sia supportata da un’ altrettanta attenzione per i personaggi e per le situazioni (insomma troppo corto: un lettore si affeziona e non vorrebbe che l’opera finisse mai) quindi, se posso permettermi, mi piacerebbe che la prossima edizione fosse più lunga, sapere di più su tutti gli attori del romanzo. Comunque Le faccio i miei più sinceri complimenti: è un libro molto bello, interessante e che fa scoprire una Milano un po’ meno steroetipata e più vera di quella conosciuta. Sarebbe bello se il libro fosse adottato nelle classi, anche perchè potrebbe essere un buon strumento per l’integrazione dei molti ‘non milanesi’ che certo hanno tanto bisogno di conoscere per crescere. La ringrazio ancora moltissimo e, aspettando la prossima, le auguro buone vacanze. Cordiali saluti. Cristina 7 Settembre 2005 Libro da non perdere. Corriere della Sera > Forum > Leggere e scrivere Salve a tutti, voglio segnalare un libro eccezionale che ho terminato di leggere proprio stamane (al lavoro…). “Il segreto dell’acqua fallata” dell’autore Guido Rosti Cesari. Romanzo storico, giallo, poliziesco, romantico. Un’intrigante miscela di sensazioni che colorano un dialogo di emozioni, paure e desideri tra un milanese del ‘700 ed una concittadina curiosa, tenace ed appassionata dei giorni nostri. In primo piano Milano, “città d’acque”. Una trama perfetta per un bel film ambientato nella nostra città antica e contemporanea. Peccato l’autore stampi a spese proprie. Merita molto di più. Potete trovare notizie su libro ed autore sul sito www.acquafallata.it. Che la curiosità vi guidi, come la protagonista Stefania, a trovare il tesoro… 

Federico 8 marzo 2005

Ciao, Guido. Non sono molto bravo nelle critiche-anzi negato-, pur tuttavia penso che dopo aver riletto il tuo libro, l’unica pecca che posso trovare è la brevità. Forse non è abbastanza prolisso, i documenti non abbastanza rivoluzionari, l’azione non abbastanza complicata e lenta Cosa vuole il lettore standard ? Non lo so. Ho notato che molti amici si sono precipitati a comperare il “codice da vinci”. Trovo che l’unica vera differenza con il tuo libro sia la trasgressività, l’aver toccato argomenti tabu, “l’mportanza” del volume (pesa molto di più). Tu hai avuto il merito di introdurre per primo un nuovo genere : storia avvincente + documenti storici originali. E’ stato geniale. CONTINUA. Scrivi ancora! 

Pietro 4 marzo 2005

I miei primi commenti te li ho già fatti a voce. Ora credo che potrei sintetizzarli così: hai un bel germoglio in mano, dovresti solo farlo crescere e fiorire un pò scoprendo certe sue parti troppo sfumate o rimaste nascoste nel computer. Ti auguro tutta la fortuna che meriti e un pizzico in pìù per le emergenze. Abbraccissimi. Gilberto 2 maggio 2005 Caro Guido, ho letto il tuo interessante ed appassionante racconto e lo trovo perfetto come soggetto per un film, con i suoi storici “flash-back” e la trama che spazia dalle questoni amorose al poliziesco e al misterioso. Si tratta di trovare un produttore che sia interessato alle vicende milanesi ed alla dominazione austriaca in Lombardia: dopo la principessa Sissi potremmo conoscere a fondo anche Maria Teresa. Forse la cosa potrebbe interessare agli austriaci stessi, per cui sarebbe da cercare uno sponsor a Vienna. In bocca al lupo!

 Giorgio 6 settembre 2004

Carissimo Guido, … Prova ad indovinare che cosa ho letto (sarebbe più corretto dire “divorato”)? Ovviamente il tuo libro, che ho trovato molto, molto bello e dal momento che non è nel mio carattere farti dei complimenti solo per “l’affetto che nutro per te” (per usare le tue stesse parole), ti dirò anche perchè mi è piaciuto. il libro ha risvegliato la “mia” milanesità, un pò sopita dagli affanni quotidiani e dal fatto di aver sposato un “non” milanese, tanto è vero che mi sono ripromessa di andare a rivedere le vie e gli angoli di Milano da te descritti; inoltre mi ha resa curiosa e desiderosa di conoscere e leggere dei libri inerenti Maria Teresa d’Austria soprattutto la seconda parte del libro, meno ….”accademica”, è ricca di dialoghi serrati, estremamente fluente e si legge molto volentieri (si…divora) se all’inizio la trama sembra scontata, come del resto il finale, proseguendo nella lettura ci si accorge che non è così, infatti i colpi di scena non mancano e il finale è decisamente a sorpresa. bellissime le immagini riportate nel testo e comodissimo il formato del libro molto originale la vicenda. In una parola: complimenti!!! Bravo Guido. Sapevo che eri una persona… “speciale” (del resto da simili genitori…) ma non immaginavo tanto. Ho già iniziato a propagandare il tuo libro presso amici e conoscenti, ma la prima persona che ha voluto leggerlo è stata mia mamma e… puoi immaginarti il successo! Mi auguro che tu possa trovare un editore disposto ad immetterlo sul mercato. Scusami se ho avuto la pretesa di recensire il tuo scritto, ma sono stata presa dall’entusiasmo e dalla voglia di comunicarti quanto mi è piaciuto il libro. Un affettuoso abbraccio a te e a tutta la tua famiglia. 

Laura 20 luglio 2004

mi permetto di esprimerle il mio modesto pensiero sul libro da lei scritto e gentilmente donatomi. Devo fare una piccola premessa: leggendolo sono andata indietro nel tempo e mi sono ritrovata bambina quando venivo a visitare gli zii alla famosissima “conca fallata” dove ho trascorso i periodi più felici e di piena libertà della mia vita di bambina e fanciulla poi. La storia di Milano mi ha sempre molto interessata tant’è che nel mio piccolo ho fatto ricerche ed ho letto molto. Chiedo scusa per questa premessa. Ho letto il suo “il segreto dell’acqua fallata” con molta curiosità perché la partenza, molto antica e storica con Maria Teresa d’Asburgo acclamata Duchessa di Milano nel lontano 1741 mi ha molto affascinata. Il seguito poi con la scoperta dentro una nicchia della scatola arrugginita contenente il prezioso tesoro ha fatto nascere e crescere quel romanzo giallo, avvincente ed intrigante fino alla fine; romanzo che lei ha saputo scrivere con tanta abilità, fantasia e credibilità. Mi complimento vivamente ed aggiungo un bravo per le sue doti di fine narratore. Le rinnovo il mio grazie per il suo gradito ed apprezzato dono. Con molta simpatia. 

Annamaria 14 Luglio 2004

E bravo il nostro geologo scrittore, di Maria Teresa grande estimatore, che con una storia del tutto inventata ha reso grande Milano e l’acqua fallata! Grande osservator del quotidiano con gran maestria ci ha preso per mano e su e giù nel tempo ci ha accopagnato finchè il mistero non ci ha svelato! Giulio di è rivelato malvagio consigliere, qualcosa contro il mestier dell’ingegnere… di Luca in te qualcosa riconosco nel fare il letterato di nascosto! Inver ti riesce bene questa nuova occupazione, ma come Primo Levi scrivi solo per passione e torna sulla strada della geologia chè tutti qui piangiam di nostalgia e in Provincia Guido vogliamo rivedere perchè l’Ambiente ritorni in tuo potere!! Non sono brava a scrivere in rima! Il libro l’ho terminato domenica, ma non ti ho potuto scrivere prima, c’è un po’ di trambusto. Il libro mi è piaciuto davvero, sei proprio bravo a cogliere le sfumature quotidiane e a trasmetterle nel testo. Ho apprezzato molto anche la ricerca storica che traspare da tutto il tuo lavoro, e ovviamente la tua cultura generale, sei proprio un geologo speciale, o forse, meglio, malgrado tu sia giovane, fai parte ancora di quella schiera di laureati che, in quanto tali, possedevano una cultura generale vasta, oltre alla loro specializzazione di laurea; oggi invece nemmeno talvolta conoscono la loro specializzazione e nemmeno sanno esprimersi in un italiano corretto! Grazie delle ore liete che mi hai regalato e arrivederci a presto. Un abbraccio. 

Daniela 11 luglio 2004

caro Guido ho letto il libro il mio parere, senza riserva, cioè senza la considerazione che è stato scritto da un non professionista del romanzo e che è il primo libro ecc., per cui alla fine uno dice che, tenuto conto di ciò è anche troppo bello e così via … ; il mio parere ti dicevo è il seguente: in generale molto ma molto bello bella la storia bella la trama belli i personaggi bello l’alternarsi dei capitoli ‘700 – oggi bella l’ambientazione bello lo stile chiaro, svelto, senza fronzoli bello l’inserimento delle immagini (un quadro di Gino Rossi lo comprerei subito) se proprio dovessi poi dirti cosa si potrebbe eventualmente ancora migliorare il mio parere è limitato dal mio non essere certo un esperto e quindi dal non aver letto con questa chiave di lettura comunque i miei piccoli suggerimenti sono: inserirei una piantina di Milano con evidenziati i luoghi della vicenda ( che so: rossi per il ‘700 e blu per l’attuale ) darei una riveduta alla punteggiatura in generale spezzerei alcuni periodi per me forse un pò lunghi inserirei con un pò di abbondanza il: punto – a capo – lettera maiuscola nei dialoghi userei il: due punti – a capo – aperte le virgolette e tra un dire e l’altro metterei il nome e due parole relative a chi parla eliminerei alcune ripetizioni; per esempio: in alcuni casi ci sono due parole uguali in frasi contigue; in altri userei dei sinonimi per lo stesso aggettivo … sembra che il malessere della Milano d’oggi sia dimostrato solo da erbacce e cartacce presso l’acqua fallata; qui allargherei un attimo metterei un paio di immagini dei navigli come sono oggi metterei i ringraziamenti all’inizio.  Si potrebbe fare una piccola rassegna dei personaggi siccome il libro l’ho reso a Pinuccia e siccome per farti degli esempi dovrei rileggerlo adesso non lo posso fare. 

Angelo 21 giugno 2004 Torno

oggi da una settimana di lavori forzati, e la prima mail è per il tuo libro. Secondo i miei gusti, i libri si dividono in tre categorie: quelli che leggi le prime dieci pagine e poi ne cerchi un altro; quelli che leggi le prime dieci pagine e poi le seconde dieci e così via; quelli che leggi le prime dieci pagine e poi vai avanti finché non l’hai finito. Il tuo è uno dei pochi che, secondo i miei gusti, appartiene alla terza categoria: complimenti davvero: è una storia scritta con scorrevolezza, originale ed avvincente, che va giù tutta d’un fiato come un bicchiere di vino fresco in piena estate. Io ti sono debitore di alcune ore di piacevole lettura, ma tu mi sei debitore delle stesse ore di sonno! Auguri per un meritato successo. Aldo 17 giugno 2004 … motivo della mail è ovviamente il tuo libro, ebbene si l’ho già letto. lunedì sera mi sono messa tranquilla sul divano e l’ho praticamente letto d’un fiato…. è vero che io sono una lettrice sfegatata però sicuramente l’ho letto così rapidamente perchè è proprio un bel libro. Innanzitutto è scorrevole, la forma l’ho trovata semplice ma completa. quello che mi è piaciuto di più è il miscuglio di storia (considera che io di Maria Teresa d’Austria non sapevo assolutamente nulla) con l’avventura e il giallo. Infatti mi ha molto incuriosito il personaggio di Maria Teresa, e per una come me che ama leggere, ma purtroppo legge pochissimi saggi e nessun libro storico, è sicuramente un modo per conoscere qualcosa in più con la spensieratezza di un romanzo. E soprattutto complimenti per la tua conoscenza del periodo e per i riferimenti storici e bibliografici. ma quanto ami la tua Milano??? sarà che sono torinese, ma questo amore appassionato per Milano (non quella “da bere” tanto pubblicizzata) è proprio evidente. mi sono piaciuti anche i personaggi, non molto descritti ma comunque ben delineati. devo dire che all’inizio ero un po’ delusa da questa coppia così poco appassionata, così razionale, c’era qualcosa che stonava e mi spiaceva che la parte “romantica” del libro fosse così limitata…. e invece no era proprio quello che volevi trasmettere e quindi ci sei perfettamente riuscito. Belle anche le citazioni ad inizio capitolo che spaziano in tutti i campi e periodi artistici, tra cui spiccano (per i miei gusti oviamente) Shakespeare, Oscar Wilde e… De Andrè nel complesso quindi è un libro che inizi a leggere e hai voglia di portare a termine (caratteristica secondo me fondamentale per qualsiasi libro), che ti diverte e ti insegna qualcosa di un periodo storico che per quanto mi riguarda era assolutamente sconosciuto. Se poi a tutto ciò si aggiunge che è una cosiddetta “opera prima” non posso che ribadire (con tutta umiltà) che è proprio un bel lavoro. infatti ti auguro innanzitutto di trovare un editore che ti pubblichi il libro per poi continuare in questa tua nuova attività di scrittore … una delle più affascinanti. 

ciao. Cristina