Un nobile Milanese del 1700, Federigo Valsecchi de’ Bartoli, il cui studio notarile collaborava per l’attività giuridica con i governatori Austriaci di Milano, aveva avuto modo di vivere da vicino l’attività del governo Austriaco e quindi aveva potuto comprendere la statura storica dell’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo. Proprio per questo, era anche convinto dell’importantissimo ruolo ricoperto dalla Regina nella creazione della grandezza della città e nella costruzione di quella Milanesità tanto cara ai Lombardi. Escogita così un modo insolito affinché qualcuno nel futuro possa ricordarla, non solo come l’invasore Austriaco, ma anche per il suo positivo contributo al carattere della città. Nasconde infatti dei manoscritti in vari luoghi della Milano d’allora, nei cui testi fissa il lavoro e l’opera di Maria Teresa per Milano, ma mette anche la chiave per raggiungere, alla fine, un vero e proprio tesoro che sarà il premio per chi ricorderà, nel futuro, la grande Regina. Uno di questi luoghi segreti ha a che fare, fra l’altro, con l’antico sistema dei Navigli Milanesi, e rappresenta un’occasione per accennare ad uno dei più perfetti sistemi idraulici complessi, costruiti tra il 1300 ed il 1400 fra i primi e più importanti d’Europa, tuttora esistente.
Una ragazza colta ed ostinata, Stefania, trova casualmente il primo manoscritto e comincia così la caccia al tesoro nella Milano di oggi, attraverso i luoghi che furono quelli della Milano del 1700. La caccia è però ostacolata da numerosissime difficoltà e peripezie e soprattutto da altri misteriosi pretendenti, che anch’essi a conoscenza di alcuni particolari della vicenda, vorrebbero raggiungere ovviamente prima di Stefania il tesoro ad ogni costo e con ogni mezzo, anche l’omicidio.
Nel romanzo la storia di Federigo e la ricerca di Stefania, si intrecciano in un percorso coinvolgente intorno alla figura di Maria Teresa e alla Città Lombarda e solo nel finale si troveranno tutte le soluzioni ai misteri della vicenda antica e moderna.
Indice dell’opera | ||
Prologo … Perché la ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto, che ogni parte abbia soltanto dell’una o dell’altra … |
Alessandro Manzoni. I Promessi Sposi – Cap. I | |
Cap. 1
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Una strana lettera
… Egli non ha mai creduto probabile che il Ministro avesse deposta la sua lettera proprio sotto il naso di tutti … |
Edgar Allan Poe. La lettera rubata (The purloined letter). |
Cap. 2 | Il sogno di Federigo
Un popolo che ignora il proprio passato, non saprà mai nulla del proprio presente. |
Indro Montanelli. |
Cap. 3 | La scoperta
Ma la vista di tanti oggetti, ognuno dei quali ha un valore inestimabile per la scienza, mi rendeva temerario e io non pensavo al pericolo … |
Heinrich Schliemann, “La scoperta di Troia”, a cura di Wieland Schmied, trad. it. di Fausto Codino, Einaudi, Torino 1962 e 1995 |
Cap. 4 | Inizia la ricerca
… fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza … |
Dante Alighieri. La Divina Commedia – Inferno – Canto XXVI- 118/120. |
Cap. 5 | Sempre più vicino
Ricordati quando commenti l’acque d’allegar prima la sperienza e poi la ragione … |
Leonardo da Vinci Ms. H2 f. 42 r |
Cap. 6 | Un medico
…Tu proverai come sa di sale lo pane altrui e come duro calle lo scender e il salir sull’altrui scale … |
Dante Alighieri. Divina Commedia – Paradiso – Canto XII. |
Cap. 7 | Litigi e cose strane
Lo scorno è tutto mio. Io debbo esser costretta, per dio, a dar la mia mano, e contro mia voglia, a uno zoticaccio scervellato e pieno di ubbie che fa la corte di furia e vuol sposarsi con tutto suo comodo . |
William Shakespeare – La Bisbetica domata – Atto terzo – Scena seconda- Caterina. |
Cap. 8 | Il notaio del Governatore
Fidei et veritatis anchor |
Motto che compare nello stemma del Consiglio Nazionale del Notariato Italiano. |
Cap. 9 | La spedizione
Alea iacta est! |
“Il dado è tratto” – Giulio Cesare attraversa il Rubicone. De bello gallico 49 AC. |
Cap. 10 |
La volontà di Federigo Panta rei (Tutto scorre) |
Eraclito – VI/V Sec. A.C. – D – K 12 |
Cap. 11 | Sparizione
… Passerà anche questa stazione senza far male. Passerà questa pioggia sottile come passa il dolore … |
Fabrizio De Andrè. Hotel Supramonte |
Cap. 12 | Il secondo manoscritto
… Potemmo vedere che dentro il grande scrigno esterno ce n’era un altro, anch’esso con doppia porta a sigilli intatti. Contammo in tutto quattro forzieri di protezione, uno dentro l’altro, ricoperti d’oro … |
Howard Carter – La scoperta della tomba di Tut-Ankh-Amon http://www.anticoegitto.net/carter.htm |
Cap. 13 | Una dama austriaca a Milano
Volli, volli, volli, fortissimamente volli. |
Vittorio Alfieri |
Cap. 14 | Diffusione a mezzo stampa
Vi è solo una cosa al mondo peggiore del far parlare di sé, ed è il non far parlare di sé. |
Oscar Wilde da “Il ritratto di Dorian Gray” |
Cap. 15 | Falso in atto pubblico
Esibire dinanzi a un pubblico ufficiale un atto o un documento falso o attestare volutamente come veritieri i dati contenuti in un documento non aggiornato |
Articolo 489 del Codice Penale |
Cap. 16 | Le pentole del Diavolo
Torci il guardo, anima illusa, dalla testa di Medusa! |
Arrigo Boito – Mefistofele – Scena 2a – Atto 2° |
Cap. 17 | Si comincia a scoprire il segreto
E quando accadde che, sotto i vostri auspicii, Serenissimo Cosimo, scoprii queste Stelle, ignote a tutti i precedenti Astronomi, ben a ragione decisi di insignirle dell’ Augustissimo nome della vostra Casa |
Galileo Galilei – Sidereus Nuncius – La scoperta dei satelliti medicei di Giove. |
Epilogo
… e quindi uscimmo a riveder le stelle … |
Dante Alighieri – L’Inferno – Canto XXXIV – 139 | |
Nota dell’autore
Prometti e giuri col Vangeli in man, Prima de tutt de amà chi m’ha creaa, E, subet dopo, sto mè car Milan Che impesa chì anch quij ch’en parlen maa. |
Carlo Porta – Prometti e giuri col Vangeli in man (1815). “Prometto e giuro col Vangelo in mano, prima di tutto di amare chi mi ha creato, e subito dopo, questo mio caro Milano che impegola qui anche quelli che ne parlano male”. |
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Ringraziamenti | ||
Bibliografia di approfondimento |