I frati dell’acqua e la porta del cielo

I personaggi del libro tra realtà e fantasia:

  • Stefania Ranzoni Giovane studiosa di storia Milanese che affianca il Commissario Murgia in alcune delle sue indagini, con un sostegno storiografico e culturale
  • Commissario Antonio Murgia Commissario della questura centrale di Via Fatebenefratelli
  • Luca Guerrini Discendente di Federigo Valsecchi De Bartoli (Vedi Il Segreto dell’Acqua fallata) e attuale fidanzato di Stefania
  • Guglielma di Boemia Suora “oblata” figlia del re di Boemia Ottokar I e di Costanza d’Ungheria nata a Praga nel 1210 che giunse a Milano intorno al 1260e vi morì nel 1281
  • Suor Maifreda da Pirovano Suora seguace di Guglielma, bruciata sul rogo
  • Andrea Saramita Altro seguace di Guglielma e molto vicino a Maifreda, anch’egli bruciato sul rogo
  • Stefano Amico intimo di Luca, avvocato, con una casa, “Villa Vittoria”, sul Lago Maggiore a Maccagno
  • Vittoria Nonna di Stefano
  • Franco e Maria Genitori di Stefano
  • Cagnotto Assistente di Polizia del Commissario Murgia
  • Don Maurizio Costani Morto nel 1941 nella chiesa di Monluè
  • Fratello Francesco Frate dell’Abbazia di Morimondo morto ai giorni nostri nell’Abbazia di Chiaravalle
  • Abate Giovanni Attuale Abate dell’Abbazia di Morimondo
  • Abate Marco Attuale Abate dell’Abbazia di Chiaravalle
  • Abate Savio Antico Abate di Chiaravalle
  • Jaques de la Pay Comandante di un drappello di templari che nel 1138 si recarono a Chiaravalle
  • Fra Bartolomeo Frate morto nell’Abbazia di Viboldone nel 1965 in circostanze misteriose
  • Rinaldo di Chatillon Comandante di un drappello di Templari in fuga nel 1307
  • Lanfranco de Amiciis, Fratel Guido da Cocconato e Fratel Rainerio da Pirovano Giudici dell’Inquisizione che aveva sede in S. Eustorgio
  • Allegranza Perusio Suora che prima di morire lasciò un documento sulla “Porta del cielo”
  • Suor Paola Suora Superiora Benedettina dell’Abbazia di Viboldone
  • Suor Marta Suora portinaia dell’Abbazia di Viboldone
  • Abate Arnolfo di Lovanio Abate di Chiaravalle prima di Guglielmo di Chiaravalle
  • Suor Maria Suora di Chiaravalle a cui era stato affidato il trovatello Guglielmo che poi allevò
  • Abate Guglielmo di Chiaravalle Trovatello allevato presso l’Abbazia e poi frate ed Abate della stessa nel 1354. Morì nel 1397
  • Fratel Alvisio Frate amico e confidente di Guglielmo di Chiaravalle
  • Fratello Giulio Bibliotecario dell’Abbazia di Chiaravalle
  • Cardinal Bartolomei Incaricato dal Papa della trattativa con Guglielmo di Chiaravalle
  • Suor Fiorenza Suora di Chiaravalle morta durante un interrogatorio dell’Inquisizione
  • Salvatore Sbragia Un pregiudicato da quattro soldi
  • Fratello Giacomo Frate di Chiaravalle
  • Avvocato Mario Castace Avvocato dell’Abate di Chiaravalle inviato dal Vaticano
  • Maresciallo Terzi Comandante stazione carabinieri di S. Donato
  • Don Fernando Parroco di Santa Maria Assunta in Poasco

Ancora Milano, ancora l’acqua. Dopo i primi due romanzi “Il Segreto dell’Acqua Fallata”ed “il Mistero delle Fonti Sacre”, anche in questo racconto che chiude la trilogia di “Milano città d’acque”, la metropoli lombarda e l’acqua sono ancora i veri protagonisti che si intravedono dietro ai personaggi del racconto. Soprattutto l’acqua, un elemento indissolubilmente legato a questa città fin dall’inizio della storia di questo territorio, una risorsa che ne ha fatto, nei secoli, la sua fortuna.

Questo terzo racconto vuole quindi essere un altro anello di una catena che parla di Milano, una città che senza essere attraversata da grandi fiumi, ha capito fin dall’epoca romana che l’acqua sarebbe stata la sua forza e che ha creato, nel corso di sei secoli, una rete di canali navigabili ed irrigui che aveva a quel tempo pochi simili in Europa ed alla quale, fra gli altri, i laboriosi ingegneri della Veneranda Fabbrica del Duomo e l’incredibile genio di Leonardo da Vinci hanno dato un contributo impareggiabile.

Una Milano che tenta ora di ritrovare le sue origini ancora nell’acqua; nell’acqua che, insieme al cibo, è l’argomento fondamentale per “…Nutrire il Pianeta…” come recitava il tema di Expò 2015 e che vorrebbe presentarsi al mondo con un progetto che ambirebbe di partire, anche fisicamente, proprio dall’acqua.

Ma chissà se i miei concittadini conoscono qualcosa in più sulla “loro” acqua, oltre all’argomento Navigli che sta indubbiamente nel cuore e sotto gli occhi di tutti milanesi?

Non credo moltissimo, soprattutto ora che l’urbanizzazione ha fagocitato campagne, rogge, campi fertili e se guardiamo questa terra dall’alto, dal satellite, o come si diceva un tempo “a volo d’uccello”, non è più neppure possibile distinguere le città ed i paesi che si sviluppano in un tutt’uno pressoché continuo nella pianura milanese, dal Ticino all’Adda, dalle Prealpi fin quasi al Po, quella realtà che molti urbanisti chiamano ormai comunemente “la città infinita”.

Ed allora anche in questo caso, come negli altri miei scritti, ho ritenuto opportuno portare il lettore a conoscere un po’ meglio la nostra terra e portarlo anche qui per mano, con la scusa di una storia, di un romanzo intrigante, a sfiorare antichi luoghi ed affascinanti storie.

Ed ecco, dietro le quinte, il mondo di frati operosi, i Cistercensi e gli Umiliati, confraternite di grandi ingegneri idraulici con i loro fontanili, con le loro bonifiche idrauliche, con le loro “Grange”, quei poderi agricoli tanto fertili e produttivi, ma anche con le loro splendide Abbazie, che si sono salvate dal 1200 fino ad oggi, per raccontare un passato glorioso che va ricordato e che va valorizzato insieme a tutte le meraviglie di questa nostra terra fortunata, che antichi abitanti operosi ed intelligenti hanno un tempo sempre saputo valorizzare e che noi invece spesso non sappiamo neppure proteggere e tutelare, limitandoci a constatare tristemente il suo degrado senza fare concretamente nulla per fermarlo.

Scrivendo questo libro io, non credente e ben lontano dal mondo religioso, oltre ad aver ammirato l’operosità di questi antichi fraticelli, mi sono imbattuto in una figura storica gigantesca, quella di un Santo combattente: San Bernardo. Una figura con luci ed ombre, sicuramente un gigante della Chiesa che dopo aver fondato numerosissime Abbazie in Francia e di fatto l’ordine Cistercense, è sceso in Italia e ha dato la “Regola” agli Umiliati, ha organizzato i Cavalieri Templari, sempre puntando più al lato operoso che alla sola preghiera. Lui, un uomo del 1100 che oltre ad essere uomo di Dio ha sviluppato l’agricoltura, le opere idrauliche, che ha pensato, alla difesa in armi della Chiesa, che ha fondato decine e decine di comunità ed Abbazie, dalla Francia al sud Italia e che ha avuto anche l’onore e la responsabilità di decidere addirittura sulla veridicità di Papi ed Antipapi. Oggi potremmo dire un vero potere oscuro e forte della Chiesa. E molte di quelle Abbazie, testimonianze di un grandioso passato sono ancora là, miracolosamente ed incredibilmente sopravvissute nella cintura caotica ed orripilante di una Milano troppo distratta e disordinata; Chiaravalle, Viboldone, Morimondo, Monluè, Mirasole, magari rimaneggiate nel corso degli anni, ma splendide e ben salde e meta ancor oggi di molti pellegrini. E sono ancora là, dove non sono state divorate dal cemento, anche gran parte delle opere idrauliche che sono state realizzate, un sistema idrico fittissimo e ricchissimo d’acque, una tradizione lombarda ed un’eredità raccolta da chi poi, alla fine dell’800 ed i primi del ‘900, ha realizzato opere di rilevanza enorme come l’Ingegner Villoresi che ha ideato e progettato il Canale che porta il suo nome e tutto il suo sistema d’irrigazione che vi è collegato e che con la sua presenza, divide addirittura quella che ormai viene comunemente chiamata la pianura irrigua a sud dalla pianura asciutta a nord.

Sono un geologo che ama profondamente la sua terra e la sua realtà e che, in tutti i molti ruoli professionali ricoperti, ha sempre fatto il possibile per proteggerla contro chi ne voleva fare scempio e leggere la storia legata a questi luoghi, mi ha affascinato da sempre e spero, anche con questo libro, di stuzzicare i lettori ad andare anch’essi a scoprire questo mondo antico fatto di opere dell’ingegno di architettura ed idraulica e di grande fascino, un mondo che incredibilmente è ancora fra noi, anche se in parte troppo dimenticato, deturpato ed offeso.

1   Il tema che era stato scelto per la Esposizione Universale che si  è tenuta  a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 è  stato “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.